L’ossigeno – «L’ossigeno in studio non è obbligatorio per legge ma rientra tra i farmaci irrinunciabili per un odontoiatra. All’art. 1176, comma 2 del Codice civile il legislatore sottolinea che «nell’adempimento di obbligazioni inerenti all’esercizio
di un’attività professionale la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell’attività esercitata», spiega Pierluigi Martini, esperto AIO di temi di sicurezza. E’ dunque raccomandato avere in studio una bombola di ossigeno». La bombola è oggi fornita di preferenza in kit comprensivi di cannule di Mayo, pallone auto espandibile, maschere facciali per adulti e bambini. «Nella categoria odontoiatrica cresce la
formazione all’uso di questi strumenti, ma l’attenzione alle scadenze non sempre è ottimale. Il suggerimento è rivolgersi a fornitori che aiutino il professionista a presidiare l’adempimento», aggiunge Martini.

La legge 3 dell’ 11 gennaio 2018 ( Gazzetta ufficiale Serie Generale n.25 del 31-01-2018) al comma 4 dell’art. 12 prevede che, se l’assenza della bombola di ossigeno in studio può avere conseguenze irreparabili sulla salute di un paziente, il detenere ossigeno scaduto o
bombole non a norma prevede una sanzione da 1.500 a 3.000 euro, salvo le conseguenze penali ed etiche per non avere salvato la vita ad un paziente

Alcuni estratti dalla linea guida pubblicata dagli esperti del settore:
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L’area odontoiatrica deve essere disposta in modo che il personale possa raggiungere con rapidità i farmaci e l’armamentario. Il personale deve essere educato a saper riconoscere il
luogo, all’interno dell’area, in cui sono stati disposti, secondo criteri definitivi, tutti gli strumenti della resuscitazione. Gli strumenti della resuscitazione attualmente raccomandabili sono i seguenti:
1. bombola di ossigeno portatile fissata su carrello con valvola riduttrice di pressione provvista di una via per l’erogazione di ossigeno mediante flussometro e di una via
per l’erogazione di ossigeno verso un pallone autoespansibile o maschera;
2. (maschera facciale per erogare ossigeno e relative tubature;)

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Somministrare ossigeno a concentrazioni elevate:
a) utilizzare una maschera con pallone, Assicurarsi che il flusso di ossigeno sia sufficiente (10 litri) per prevenire il collasso del pallone di riserva durante la fase inspiratoria (del
pallone);
b) utilizzare un pulsossimetro per verificare se l’ossigenazione è normale (SpO2 = 97- 100%). Nei pazienti molto debilitati, tale percentuale è difficilmente raggiungibile e in
questi casi è accettabile una percentuale superiore al 93%.

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Di seguito puoi scaricare la linea guida pubblicata dagli esperti del settore: